Ogni anno, dal 2011 al 2020, a causa delle patologie circolatorie l’Ue ha perso circa 1,7 milioni tra uomini e donne
BRUXELLES.
Ictus, arteriosclerosi, trombosi, ipertensione. Disturbi e malattie circolatorie uccidono come nient’altro in Europa, anche più del Covid-19. E’ la prima causa di decesso, e lo è stato anche nel 2020, anno di confinamenti e crisi sanitarie. Une fenomeno generalizzato che non risparmia neppure l’Italia, consegnato alle pagine di cronaca per le immagini dei camion militari che in Italia portano via le bare in città deserte e strade vuote. Ma i numeri parlano chiaro: nel territorio dell’Unione europea si certificano circa 1,7 milioni di morti per malattie venose e arteriose, contro le 397.905 vite stroncate a seguito del Coronavirus. Stessa situazione anche in Italia, dove sempre nel 2020 di pandemia sono morte 73.908 persone, a fronte delle 227.350 perite a seguito di cedimento dell’apparato circolatorio.
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